VelaBlog Mistro

Dal nostro infiltrato sui Maxi 80 Maximo Sailing in regata al Salone Nautico di Venezia.

Sì, Bello spettacolo (sì, per chi li vedeva da fuori). Per il resto sono barconi. Vele che pesano kili kili e kili… metri metri e metri di vela che non finisce mai. Cime, scotte, e drizze kilometriche. Prua grande come la Nimitz. Tre coffe in pozzetto, con tanto di prima, prima Overdrive… seconda… brum brum terza… e vai. Ho visto winch che non potete nemmeno immaginare e J-lock grandi come pugni.

E ho pure imparato cose simpatiche.

1) Sempre attento a dove appoggi le mani, un attimo di distraction e la prossima regata la fai sui 2.4.
2) Devi toglierti dalla traiettoria albero/tiro dei winch, infatti se malauguratamente cede un bozzello a piede d’albero ti uccide senza pieta’.
3) Quando vai su di drizza all’albero c’e’ la tecnica del cangurello alternato. Due all’albero. Il primo salta piu’ in alto che puo’ e si appende alla drizza (quella giusta possibilmente) fino a che non si inginocchia,
parte l’altro in sincronia perfetta (o quasi) salta e si appende, scende e parte l’altro. Che detta così pare na cavolata..Ma fallo per 36 metri 15/16 volte e non hai piu’ fiato nemmeno per fischiare alle gnocche. Fermo restando che finito questo devi correre a far rientrare il “fiocchino”.

Insomma, io sono allenatino, ma vi assicuro che ho fatto fatica. Sono abituato ai miei miseri 110 mq. di spi… alle mie drizzine da 10 scalzate che in confronto non sono nulla. E mentre facevo la mossa del cangurello alternato pensavo a quelli che si fanno il giro del mondo su sti barconi: porelli!!!

Considerazione finali: no, non fa per me. Non lo compero.

Ci e’ andata di culo che c’erano 6 nodi.