Franck Cammas primo assoluto alla Route du Rhum |

franck cammas groupama 3

Io mi stupisco sempre (mi stupisco e non mi capacito) di come un uomo da solo riesca a condurre un mostro con tre scafi, lungo 30 metri, largo 22 e con un 700/800 metri quadri di tela a riva.

Franck Cammas con un mostro del genere, Groupama 3, ci ha testè vinto la Route du Rhum.

E intanto il grandissimo Andrea Mura su Vento di Sardegna dopo nove giorni di regata continua la sua corsa in testa nella categoria Rhum, al momento – a 9 giorni dal via – sono 106 le miglia di vantaggio sul secondo.

Marco Nannini, anche lui grandissimo per la sfida che sta affrontando, al momento è diciottesimo nella categoria Class 40.

6 Responses to “Franck Cammas primo assoluto alla Route du Rhum”

  1. io non mi sono ancora ripreso dopo alain colas – club med, OSTAR 1976; non che Pen Duick VI fosse esattamente come un laser, peraltro …

  2. PS interessanti anche le altre classi: multi 50, anche se YLB e JYE, mentre erano in prima e seconda posizione, hanno sfasciato le barche a poche miglia l’uno dall’altro e Lemonchois (in precedenza vittima di una avaria) potrebbe anche recuperare e bissare il successo di 4 anni fa; Jourdain è in testa con una barca della precedente generazione, presa in affitto per l’occasione (è la ex BT con cui Josse ha corso la Vendee globe).

  3. Sarebbe interessante fare un confronto tra le varie barche presenti nella classe di Andrea Mura, per capire se con una teorica “compensazione” Andrea sarebbe ancora primo. L’altro punto e’: ma perche’ con tutti questi cacchio di $ Andrea Mura non si e’ preparato un bel Class 40 che ci faceva regate ancora per 10 anni sopra?

  4. Sasuke, sono due anni che me lo chiedo pure io….

  5. Crispilo, provo a dirti il mio pensiero e vediamo se coincide con il tuo: perche’ con un Class 40 le probabilita’ di vittoria sarebbero scese?

  6. cattivo!
    :-D
    parlando seriamente, non conosco i dettagli dell’operazione che ha portato Andrea ad aquistare la barca di Di Gregorio, nata in una classe palesemente moribonda come gli open 50; io credo che Andrea sia un velista dalla classe immensa e con un bagaglio di esperienza ormai consolidato che gli permette di spaziare parecchio nel mondo della vela agonistica, certo che per stare nel gruppo dei big in una classe agguerrita e numerosa come i class 40 devi fare quello al 100% e mollare tutto il resto, forse è questo il vero problema.
    Ma spero (e credo) che dopo questa Route du Rhum l’appetito di Andrea aumenti, e il risultato che verrà (tocco ferro…) sia trasformato in una molla per andare avanti a livello agonistico, e non solo per capitalizzare in termini di visibilità aziendale.
    E per fare questo cambiare classe è praticamente un obbligo.