Matteo Rinaldi su Soldini |

La difficoltà non è mica quella di arrivare al traguardo. La difficoltà vera è arrivare alla partenza

Matteo Rinaldi parla di e con Giovanni Soldini qui Il velista che conquista e qui 7 chicche di Soldini

3 Responses to “Matteo Rinaldi su Soldini”

  1. Non l’ho mai conosciuto di persona.
    Però nell’ambiente non gode di un grande credito, come velista.
    In effetti, il suo palmarés non è esattamente esaltante. Tre vittorie importanti nella seconda metà degli anni ’90 (importanti davvero, in regate con un alto livello dei concorrenti), poi poco altro. Nonostante questo la sua pagina Wikipedia recita: “Per molti è lui il miglior navigatore solitario di tutti i tempi”.
    Non so, dovremmo provare a fare un bilancio tra le risorse (sponsor, soldi, barche) che è meritevolmente riuscito a mettere insieme ed i risultati che ne sono scatiruti.
    Mah.
    Piero

  2. non sono d’accordo, a dirla tutta credo Soldini abbia anche avuto la “sfiga” di saltare sui trimarani ORMA 60 nel loro momento più buio, quando erano ormai talmente tirati da essere diventati delle macchine ingestibili, e infatti sono morti come classe uno-due anni dopo, forse perdendosi per un paio d’anni in un progetto con alto budget ma dove’è c’era più da fare messa a punto e modifiche in cantiere che non navigare; credo che anche per questo sia passato intelligentemente ai class40, dove , non dimentichiamolo, nel primo anno e mezzo di regate ha praticamente stracciato tutti, in una classe davvero numerosa e competitiva.

  3. Beh gli ORMA erano quel che erano x tutti gli skipper..
    Per i Class 40 non so, è una classe che non seguo molto, ma potrebbe aver vinto forse un paio di transatlantiche? Facciamo un paragone con un medio solitario francese?
    Inoltre, forse, nel bilancio andrebbero messe anche le cose NON fatte: senza fare nomi, Italia 70…………….