Tassa di stazionamento – I danni secondo UCINA |

Secondo quanto dichiarato da Ucina (confindustria nautica), durante l’audizione in Senato sul decreto liberalizzazioni, a fronte di un gettito stimato in 200 milioni di euro ci sarebbe un danno di almeno 1,5 miliardi di euro.

Ucina denuncia che la misura introdotta dal ‘Salva-Italia’ ha già prodotto una fuga di unità dai porti italiani, rilevata al 31 gennaio, pari a 27mila unità con una conseguente potenziale perdita di posti di lavoro pari a 8.900 unità.

L’impatto sulle entrate dirette dello Stato sarebbe pari a -104 milioni di euro, il mancato indotto generato dai superyacht in transito ammonterà invece a 210 milioni di euro, gli investimenti portuali a rischio a 1,4 miliardi di euro, l’impatto diretto sulla cantieristica è stimato in una flessione del 35% del mercato interno. La tassa, secondo l’Ucina, deve colpire tutti i cittadini italiani che detengono un’imbarcazione al di sopra dei 10 metri e non solo chi ha scelto la bandiera italiana. Inoltre, la tassa giornaliera deve essere trasformata in tassa annuale.

4 Responses to “Tassa di stazionamento – I danni secondo UCINA”

  1. Mi sembrano numeri abbastanza ad minchiam, come si dice in latino.

    Oltretutto il riferimento alla bandiera (trattandosi di stazionamento) proprio non l’ho capito… oppure è cambiato qualcosa?

    BV

  2. quella cosa della bandiera non l’ho capita neanche io

  3. A ogni modo, giusti o sbagliati che siano i dati, evidenzio che questo sito ci tiene a titolare “i danni SECONDO Ucina” e attaccare il pezzo con “SECONDO QUANTO DICHIARATO da Ucina”. Che è molto diverso da copiaincollare e dare la notizia come manna dal cielo. Non a caso Velablog è un must; per il velista professionista, per il velista qualunquista e per il velista quantunquista.

  4. Non gli è bastata la figuraccia fatta a Porta a Porta, vedo che insistono.
    Una volta quando mi lamentavo sui prezzi dei posti barca per il mio ex 24 piedi mi fu risposto, “ubi maior, minor cessat”! Purtroppo è andata proprio così, l’ho venduto, ho preso un sei metri carrellabile e l’ho messo al Trasimeno.
    Se uno non ha 1400€ da pagare per una tassa di stazionamento per un porto riservato esclusivamente a lui e per il quale paga dieci volte tanto vuol dire che non se la può permettere, se ne vadano pure e non si facciano più vedere.
    Ho sempre sognato possedere l’MKII della Jaguar ma non l’ho mai comprato perché non me lo potrei permettere, penso che sia normale per tutte le cose, non vedo perché non debba valere per i possessori di barche e affini.
    Quando e se metteranno una tassa per i sei metri me ne libererò e mi comprerò un bel dinghy. Uni maior, minor cessat!