Viaggio in Danimarca |

Si fa un gran parlare di barche nordiche e di come gli odierni vichinghi vivano la vela.

L’amico Marco Giudici (suo il post sull’Explorer 20) e’ stato in vacanza in Danimarca e gli ho chiesto il permesso di pubblicare i suoi appuntidi viaggio, eccoli…

Rientrato una settimana in anticipo dalla Danimarca causa maltempo, al di la del sopportabile in vacanza, vi racconto qualcosa del poco che sono riuscito a vedere tra uno scroscio d’acqua ed una sventolata, la zona che ho visto è quella intorno a Copenaghen, su fino ad Helsingor, giù fino a Rodby, in pratica l’isola che resta di fronte alla Svezia:

- i porticcioli sono tantissimi, da quelli piccoli piccoli da 150/200 posti ai mega dai 1000 in su, ma tutti molto ben attrezzati, servizi igienici più che in ordine, raccolta differenziata rifiuti, lo yacht club che funziona anche come ristorante nei posti più piccoli, in quelli grandi caffè e ristoranti, una fermata del bus che arriva proprio li c’è sempre, posti per i transiti di solito davanti alla banchina dell’ufficio del porto, sono marcati in verde, carrelli ( con il sistema della moneta tipo carrelli da supermercato ) per portare materiale a bordo, acqua ed energia elettrica, insomma proprio come li avrei desiderati.

- ho trovato i danesi più “essenziali” di quanto i numerosi contatti dilavoro mi avessero insegnato, e questa essenzialità si riflette anche nei porti, se cerchiamo i negozi alla moda siamo nel posto sbagliato, ma se cerchiamo un aereatore Vetus a batterie solari da 4 pollici ( è quasi introvabile in Italia, si trova solo il 6, lo cercavo io ), il negozio di attrezzature del porto o ce l’ha o ve lo fa avere in meno di 24 ore, poi non parliamo di tutto il resto e soprattutto di abbigliamento tecnico da tempi duri, da passarci il pomeriggio come in un museo.

- le barche sono ormeggiate di prua al 99%, quasi sempre tra bricole, su pontili non galleggianti, l’altezza dei pontili varia a seconda delle dimensioni delle barche per cui non si devono mai fare salti da circo, la zona delle barche grosse ha pontili alti, quelle delle piccole pontili bassi :-)

- il rapporto tra barche a vela e motore, ad occhio, è l’inverso che in Italia, tanti alberi e pochi ferri da stiro, le dimensioni medie mi sembrano inferiori a quelle italiane, tantissime le barche sotto i 10 metri

- ho visitato, con giusta calma, 6 porti, in tutto ho visto 3 Beneteau (un 40.7, un 31.7 e un 36.7), uno Jeanneau, forse 10 Bavaria, un Gran Soleil, pochi X-yacht e poi tanti Luffe, LM ( cantiere che mi hanno detto abbia cessato la produzione di barche e che ora fa pale per generatori eolici ), HR, Najad, Hanse ed un’infinità di barche assolutamente sconosciute, ma tutte con un aspetto molto vissuto, barche usate per navigare, non solo per prenderci l’aperitivo in banchina.

- uan caratteristica che salta agli occhi è che si tratta di barche in gran parte molto simili alle classi metriche, strette e lunghe, armate frazionate, quasi sempre con le volanti, spesso senza battagliola, poche prue e poppe verticali, pochissimi i “plasticoni” ( detto con molto rispetto, giusto per dare l’idea ), tughe basse, pozzetti profondi e ben protetti, poche ruote e tante bellissime barre in legno, insomma barche mediamente molto diverse dalle nostre.

- il perchè l’ho potuto vedere molto bene, vento sempre sopra i 25 knt, spesso sopra i 40, onda poca dove ridossato, ma cattiva e ripida come sui laghi, poche occasioni per mangiare in pozzetto, ma la sera, sotto una pioggia battente e con vento forte, si esce con 4 amici a fare 4 bordi in compagnia di 4 cartoni di birra e 4 sacchetti con i panini con la salsiccia e si rientra belli contenti quando è proprio buio, incredibile il movimento in uscita dai porticcioli dopo le 16.30 / 17.00

- poche scarpine da barca, tanti scarponi e stivali imbottiti, poco abbigliamento di moda, tanta sostanza e sopra tutto dei bellissimi sorrisi soddisfatti.

- ho notato che tutti, per non far sbattere le drizze, o le fissano come noi a prua dell’albero, ma facendole prima passare intorno alle crocette, o le fissano in coperta su dei golfari, non si sente una drizza che sbatta anche con il vento che non ti lascia neppure camminare sui pontili.

- non diffusissimi i rulla fiocco, molto diffusi i fiocchi autoviranti, rare le rande avvolte nell’albero, rarissimi lazy bag e tendalini vari, frequenti le ancore a poppa, solitamente appese al pulpito di poppa in appositi contenitori in cui è anche un po’ di catena collegata poi a fettuccia avvolta su grandi tamburi, non sono riuscito a farmi spiegare il perchè di queste ancore.

- grandi piazzali, pieni di invasi, andranno poi a riempirsi di barche durante i mesi invernali, con la brutta stagione chi può si mette la barca nel giardino di casa e se la cura comodamente.

- il clima non era quello solito per questa stagione, me lo hanno confermato in tanti ed anche il mio agente (che tra l’altro mi aveva promesso un giro sulla sua barca per questa settimana), e quindi non è detto che si trovi sempre tutto questo vento, ma mi ha impressionato la pressione di questo vento, per nulla rafficato, aumenta in modo costante e progressivo, a volte molto velocemente, e poi resta li, a soffiare, come se ci vosse dietro un enorme ventilatore in moto, ogni tanto prende una breve sosta e ricomincia, si sente proprio la pressione, si sentono gli spazi enormi che ci sono dietro.

- sono contento di non aver noleggiato per una settimana la barca perchè con il mio micro equipaggio avrei avuto qualche problema e forse ci saremmo mossi poco, certo è che nella zona a sud dell’isola di Fyn ( la grande isola centrale della Danimarca ), in mezzo a tante isolette e ridossati dal ventone del nord atlantico, se non piove troppo, ci si può anche divertire.

- la vita è cara, ma non più di tanto, il gasolio costa qualche centesimo di euro in più, fare la spesa nei supermercati costa quasi meno che in Italia ( il latte 0.85 EURO/litro ), ci sono posti dove mangiare per tutte le tasche, con 30 EURO in un ristorante vicino al porto si mangia molto bene un abbondante secondo con contorno e dessert, bevendo birra, a scendere si può andare dagli hot dog ai kebab, a salire, in bellissimo ristorante panoramico sul fiordo ( l’ho intravisto, dietro gli scrosci di pioggia battente ), in parco privato, in tre, mangiando pesce e con i dessert ( niente primi piatti, ovvio ), abbiamo speso 130 EURO, i porticcioli mi sono sembrati economici, inclusa acqua, energia elettrica, connessione wireless a internet ( mi è sembrato di capire sia uno standard anche nei porti più piccoli), accesso ai servizi igienici ed agli appositi spazi per fare i barbecue (anche questo uno standard), costano intorno ai 20 EURO per 24 ore a prescindere dalla lunghezza

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