Idea19, come nasce un progetto di barca open source |

Ho chiesto a Leo di Nautikit di raccontarci come e’ nato, cresciuto e si e’ evoluto il progetto dell’Idea19, questa la risposta.

Eh, mi chiedi di raccontare 4 anni ricchi di diverse straordinarie esperienze mie, di chi l’ha progettata, di chi l’ha costruita o la sta costruendo, di chi nel forum dà buoni o cattivi consigli: un progetto in continua evoluzione e condiviso da tante persone, una sorta di progetto “open source” che però si paga… ;-)

Provo a stringere ma mi sa che verrà ugualmente lunga…

Volevo proporre una barchetta carrellabile facile da costruire e da gestire, adatta ai principianti ma con buone prestazioni in grado di affrontare anche navigazioni impegnative: non pensavo all’Atlantico, bastava poter raggiungere in sicurezza le isole del Mediterraneo. Magari ci si potevano fare delle regate un po’ diverse dal solito…

Avevo a disposizione una versione particolare di un progetto di Dudley Dix, il TLC19 (molto diffuso in Sudafrica ma sconosciuto qui da noi), dal quale fu ricavata una barca open di 6 metri che con un pazzoide fece il giro del mondo (non senza qualche disavventura…): http://www.dixdesign.com/steward.htm

L’idea lanciata sul Nautikit Forum fu raccolta da Cristian Pilo, allora giovane “quasi ingegnere” di Cagliari, che trasformò questo schizzo:

idea19 schizzo

in un bel concept-design

idea19 concept

e in seguito costruita, sui disegni ormai completati per legno ed epoxy, da Claudio Pasqualin, già bravo autocostruttore, che lasciò la falegnameria di famiglia per aprire il cantiere Tecno Legno Yacht ( TLY ) a Jesolo. Questo Idea 19 fu il primo ad essere varato e fu anche la prima barca del suo cantiere:

Prima idea19 realizzata

Lo scafo è stato costruito con materiali di ottima qualità (legnami di 1° scelta; resine e rinforzi della SP Systems, differenti per incollaggi o per laminazione) al fine di ottenere un guscio monolitico di eccezionale robustezza e leggerezza, in grado di resistere senza conseguenze a sollecitazioni molto forti.

Da questa prima barca è stato ricavato anche un kit che non è venduto da Nautikit ma prodotto e commercializato dalla TLY Tecno-Legno-Yacht. La Nautikit vende esclusivamente il progetto, che va acquistato da noi se si fa tutto da soli o (anche) dalla TLY, se si parte dal kit.

Contemporaneamente un gruppo di amici romani (o di quelle parti) comprò i piani e chiese a Crispilo (Cristian Pilo sul nostro Forum), di svilupparli per la costruzione in alluminio. Con questa barca costruita davvero bene, è nato il cantiere Ecorimar.

idea19 ecorimar

La barca ha subito dimostrato di essere veloce con le ariette ma soprattutto di trovarsi perfettamente a proprio agio con venti forti, che era proprio quello che speravamo… ;-). Conoscete già l’evoluzione verso l’Idea 19 per l’Oceano, modificata in alcuni dettagli più appariscenti come il pozzetto corto e la tuga più lunga ed altri meno evidenti come il bulbo fisso, il rinforzo dei madieri e l’adozione dei ballast…

idea19 oceanica

Spero che prima o poi qualche piccolo cantiere o artigiano voglia costruirla anche in vetroresina (piena o in sandwich), che tra l’altro è il materiale con cui è nato il progetto.

Nel frattempo avanzano di pari passo i lavori di “Frasca” a Pisa, “Cassiopea” a Catania e “Poco Seria” a Ferrara, tutte rigorosamente in legno-epoxy e realizzate da “autocostruttori puri” che si confrontano e si aiutano a vicenda sul Nautikit Racers Forum

Tra l’altro il sito di “Cassiopea“, grazie alla completezza della sua documentazione, sta diventando un vero e proprio manuale on-line in Italiano della costruzione in strip planking, un punto di riferimento per gli autocostruttori che vogliano conoscere questa tecnica.
Poi vi sono altre 3 o 4 costruzioni delle quali abbbiamo sporadiche notizie,
più altrettante che dovrebbero iniziare a breve, qualcuna anche all’estero.

Insomma, è una storia molto lunga e complessa da raccontare…
… e ancora non ho detto niente :-)

No Responses to “Idea19, come nasce un progetto di barca open source”

  1. Ma Dudley Dix per la TLC19 non fornisce solo un schizzo, ma un progetto esecutivo vero e proprio.
    Nel tal caso l’Idea19 non è altro che una scopiazzatura del progetto di Dudley Dix con alcune modifiche, come il doppio timone.
    La Ecorimar, poi, non è per caso la Ecorimar Impianti Srl?

  2. dire scopiazzato o dire “ispirato da” sono due modi diversi per esprimere lo stesso concetto, pero’ utilizzare l’uno o l’altro modo ci fa comprendere l’animo di chi si esprime.

  3. L’intervento di Pippo mi permette di fare qualche precisazione, così da fugare i dubbi suoi e di altri:

    1) Quello “schizzo” è in realtà una versione (definita “cuddy”) del TLC 19 di Dudley Dix, mai realizzata da alcuno in quella particolare configurazione ma dalla quale è anche “derivata” la barca open che ha effettuato il giro del mondo con Anthony Steward

    2) Non abbiamo mai fatto mistero del fatto che Idea 19 derivi (che è diverso dal dire “scopiazzato”) del TLC 19, da cui eredita soltanto le linee d’acqua (e pochissimi altri particolari esclusivamente nella versione in vetroresina).
    Cio’ è evidente sulla nostra pagina dell’Idea 19 ( http://www.nautikit.com/idea19.htm ) dove è scritto chiaramente e perfino sulla pagina del TLC 19 di Dudley Dix ( http://dixdesign.com/tlc19.htm) che tra i sottotitoli indica la versione “modificata” dell’Idea 19.
    Infatti Dudley Dix non è solo informato dell’Idea 19 di Cristian Pilo ma, in quanto “proprietario intellettuale” di parte del progetto, acquisisce una Royalty per ogni piano venduto.
    Più alla luce di così…

    3) Si, il cantiere Ecorimar è anche “Ecorimar Impianti Srl”. E allora?
    C’è un noto e grande cantiere italiano la cui attività principale è la produzione di cassonetti in vetroresina per la raccolta dei rifiuti. La lora produzione nautica è solo una diversificazione, nata magari dalla passione per il mare dei propri dirigenti.
    Forse che queste barche hanno minor prestigio?

    ciao e grazie per l’ospitalità,
    Leo

  4. io ho acquistato il progetto dell’ IDEA19 e vi posso assicurare che non è solo uno “schizzo” 14 tavole ben dettagliate e l’assistenza del progettista Cristian Pilo è impeccabile sempre disponibile a risolvere i problemi(derivati dalla mia inesperienza in materia costruttiva…) in corso d’opera.Non capisco queste critiche gratuite senza prima conoscere in dettaglio il progetto.Comunque sia Buon vento a tutti!!
    Leonardo