Cos’è il Foam Luff |

Foam luffIl Foam luff è una striscia di espanso, praticamente un cuscinetto, che viene incollata lungo l’inferitura di una vela rollabile e serve a mantenerla “passabilmente” magra anche quando, a causa delle condizioni del vento, siamo costretti a tenerla parzialmente rollata.

L’ho provato su un Sun Fast 32i, la vela era a grande tasso di sovraposizione e la striscia distribuita su una superficie a mio avviso troppo poco estesa.

Questo produceva vantaggi veramente trascurabili, una volta avvolti più di quei 10 centimetri l’effetto si perdeva e la vela ricominciava ad “ingrassare” vistosamente, con i noti effetti di cattiva efficienza e maggiore sbandamento che questo comporta.

I Foam luff secondo me possono diventare veramente interessanti se applicati su una porzione leggermente più estesa e su vele a basso tasso di sovraposizione. Non mi è mai capitato di provarli in casi del genere ma in questa configurazione possono portare dei vantaggi veramente considerevoli.

No Responses to “Cos’è il Foam Luff”

  1. Il Foam era una soluzione antica, adesso utilizzano sistemi più sofisticati e meno penalizzanti.

    In realtà sono molto comodi con i genova corti, quelli davanti alle sartie acquartierate, generalmente da 105 a 108%, con stecche verticali e un po’ di roach (allunamento positivo).

    Con un sapiente mix di spessori e stecche si ottiene una ottima riduzione della vela sull’ordine del 15/20%, così da avere l’equivalente di un Fiocco 5, perfetto per gestire con le mani di terzaroli fino ad oltre 45 nodi di reale.

    Oltre i 45 nodi di reale, se non sei scemo sei rimasto in porto …

  2. A giudicare dai preventivi che mi vedo passare sotto il naso tanto antica come soluzione non sembra :-)

  3. Certo, antica non significa in disuso.

    Se però vuoi mettere la Foam Luff su una vela tecnologica, ci stona un po’, mentre col sistema a fettucce quasi non si vede.

    L’unica cose che si nota sono i tell tales arretrati per averli anche con vela parzialmente avvolta.

  4. forse a sto punto avrebbero più senso dei genoa terzarolabili, ooops pardon, dimenticavo, la prua serve solo per andarci a prendere il sole quando si sta in rada…
    e su barche grosse (dai 38-40′ in su) mettere una trinchetta da venti forti non sarebbe male, ma di serie non lo fa nessuno, che i risulti.

    ciao
    Crispilo

  5. Sì, Crispilo, questa è infatti la seconda soluzione praticabile.

    Si prevede anzi uno strallo avvolgibile senza tamburo, non idoneo quindi ad avvolgimenti parziali della vela, e per questo estremamente più leggero, con cui si avvolge tutto il genova, mentre si utilizza una vela ridotta interna allo strallo.

    Per far questo, oltre al tradizionale straglio mobile si può oggi utilizzare una soluzione molto furba: si mette una hook esterna sull’albero in cui passa la drizza di servizio e con questa si aggancia alla hook una vela autoportante, una vela che non ha bisogno di uno strallo per lavorare (ci sono vari sistemi per realizzarla pur conservando la facoltà di piegarla come una normale vela) e poi il tutto viene messo in tensione o da un tornichetto a crick o, ancor meglio, da un pistone idraulico affogato in coperta.

    Se l’attacco sull’albero non è troppo basso rispetto allo strallo di prua oppure ben posizionato in riferimento alle crocette alte, non servono nemmeno le volanti.

    Semplice e davvero efficace.

    Ovviamente, su questo sistema può, alla bisogna, essere installata anche una vera e propria tormentina.

  6. immagino Enzo stia parlando di questo http://www.velablog.com/?p=418

  7. Sì, infatti.

    Dalle immagini credo che nello specifico si tratti del sistema realizzato a un nostro comune amico di forum che lo ha realizzato appunto sulle mie indicazioni di massima.

    Io li avevo visti realizzati con l’hook Strop-Lock realizzato dalla Southern Spars neozeelandese, che però pare costino un mezzo sproposito.

    Pare perchè il catalogo e i prezzi sembra siano più segreti dei codici di lancio nucleare deli USA.

  8. Si Enzo, e’ quello del comune amico.