Piccoli risparmi grandi guadagni |

winch sel tailing Per gli altri… grandi casìni per te

Tu ordini una bella barca a vela, diciamo un Dufour 385, ben disegnata dall’ottimo Felci e – diamolo per scontato – ben costruita.

La barca arriva in concessionario, è ora di armarla. Il concessionario subappalta l’allestimento.

Ipotesi 1:
Chi è incaricato di fare il lavoro decide di risparmiare 1/1.50 Euro al metro sul cordame utlizzando, per esempio, cime da 8 invece che da 10 per le scotte del genoa e della randa. Tra drizze e scotte su quasi 12 metri di barca quante decine di metri di cordame possiamo avere? Il subappaltatore risparmia qualche cento Euro. Decide anche di risparmiare un bozzellone in composito (da 50/70?) a piede d’albero… le manovre, stopper ecc… ci sono, ma non ti rinvia la drizza del Genoa in pozzetto e rimane appesa ad una galloccia all’albero.

Ipotesi 2:
La barca arriva impacchettata completa di tutte le sue robine direttamente dal cantiere, il subappaltatore che è uno che sa fare il suo mestiere bestemmia perchè farà un pessimo lavoro ma si adegua.

Di chi sia la colpa non lo so (anche se io acquirente faccio sempre e comunque riferimento al cantiere/concessionario che mi ha venduto la barca) ma il risultato è sempre lo stesso: alla prima sventolata ti ritrovi con le scotte sottodimensionate rispetto ai self tailing con conseguente lascamento e incasinamento della vita in un momento che già di suo gradevole non è.

No Responses to “Piccoli risparmi grandi guadagni”

  1. Per ignoranza non lo so.. ma nel capitolato non sono riportati i diametri del cordame?

    Come cavolo possono mettere scotte da 8mm????

  2. Per manovre standard (quindi se parliamo di drizza e scotte genoa) la roba arriva direttamente da cantiere, anzi a dire il vero direttamente dall’alberaio.

    Sul fatto che in capitolato ci siano qualità e quantità normalmente è vero (anche se sotto in piccolo c’e’ scritto: documento non contrattuale ;-) )

    BV

  3. oddio, ma davvero quando si compra una barca te la spediscono pronta e finita come la macchina e l’unico mezzo che hai per conoscerla è leggere il libretto di istruzioni?
    .
    io ero convinto che la barca arrivasse nuda e poi ci penso io a vestirla: mi scelgo io le scotte, le drizze, mi organizzo le manovre etc… alla fine chi ci deve mettere sopra il culetto sono io e tendenzialmente eviterei di farmi scegliere le scotte da un altro che per mestiere guadagna facendo la cresta proprio su queste cose.

  4. Ormai arrivano perfino gia’ “antivegetativate”

  5. la carta igienica posso ancora sceglierla io o c’è pure quella? :D

  6. Vedi Poust a certi livelli la gente non sta lì tanto a scazzarsi con le scelta dei materiali delle scotte. Una volta che la moglie ha scelto il colore della tavoletta del cesso il resto ci pensa il cantiere!

  7. SOLUZIONE: Comprate barche da cantieri che forniscono attrezzatura di dimensioni adeguate. Costano troppo? Compratene una più piccola! Tanto per stare nell’esempio del Dufour 385 parliamo di un prodotto assolutamente da prezzo su cui “appiccicano” un marchio storico, solo che poi rispiarmia qui, taglia là e alla prima sventolata vera le scotte sono l’ultimo dei problemi su una barca che torce!