Seaway apre uno stabilimento a Monfalcone |

skagen 50 seaway

Ma allora non ho capito niente… se la slovena Seaway viene ad aprire un cantiere in Italia forse significa che per essere competitivi non è necessario andare a produrre in Polonia o in Cina.

Venerdì alle 11 sarà inaugurato il nuovo grande stabilimento di Seaway, società slovena con sede a Zgosa, vicino al lago di Bled che produce grandi imbarcazioni a vela e a motore e che ha scelto Monfalcone quale luogo ideale per la creazione di un nuovo capannone.

Seaway, fondata dai fratelli Jerney e Japec Jakopin, ha realizzato a Monfalcone una struttura produttiva in un’area di 35 mila metri quadrati, acquisita dal Consorzio industriale. Assieme a Seaway è atteso anche l’insediamento di un’altra società di assoluto rilievo, il gruppo francese Benetau, che a Monfalcone, in un’area di 50 mila metri quadrati sempre acquisita dal Consorzio porterà il suo nuovo marchio di prestigiosi yacht, “Monte Carlo Yachts”, società gestita dalla manager Carla Demaria. L’insediamento produttivo di Benetau dovrebbe entrare a regime nel 2011.

L’investimento che Seaway ha fatto a Monfalcone si aggirerebbe sui 25 milioni di euro, con la creazione di 120-140 posti di lavoro, che sono stati coperti attingendo anche a professionalità e competenze locali.

Il gruppo lavora nel settore dello sviluppo nautico e produce barche a vela in carbonio e imbarcazioni a motore “Skagen”. La società nel 2007 ha registrato un volume d’affari di 22 milioni di euro. Il nuovo stabilimento si estende su cinque ettari di terreno ed avrà una superficie coperta di 18 mila metri quadrati e su 300 metri di banchina verranno assicurati posti barca per 35 yachts da 50 a 150 piedi. La combinazione sito produttivo e marina adiacente con ampia offerta di servizi di riparazione e rimessaggio fornirà un’importante valore aggiunto per i clienti.

La scelta di Monfalcone, come spiegano gli stessi rappresentanti di Seaway, è stata fatta per i numerosi vantaggi che offre per lo sviluppo ottimale del progetto. Il Friuli Venezia Giulia è una regione dinamica e multiculturale e di per sé offre condizioni interessanti per lo sviluppo imprenditoriale, compresa la vicinanza con il mare e il porto, con l’aeroporto, l’autostrada.

Via eatoniano.wordpress.com

No Responses to “Seaway apre uno stabilimento a Monfalcone”

  1. siamo sicuramente competitivi quando si tratta di prodotti di qualità, lo dimostra la storia dei grandi cantieri di prestigio ( e anche quelli piccoli ) a patto che non si faccia speculazione finanziaria……a mio parere bisogna guardare sempre al prodotto, all’innovazione. ciao

  2. Magari significa che il costo del lavoro in Italia è inferiore a quello in Slovenia.
    Oppure che a parità di costo del lavoro la professionalità è maggiore, e il cantiere vuole mantenere standard qualitativi elevati e non vuole impegolarsi in una delocalizzazione non facile e foriera di problemi lato qualità (anche se i polacchi le navi le sanno fare bene non è detto che sappiano anche fare barche a vela ad alto contenuto tecnologico).

  3. per la mia piccola personale esperienza il vero problema della cantieritica italiana è legato a dei processi produttivi non più sostenibili, perchè basati su una scarsissima organizzazione del processo e su una valanga di ore di manodopera; questo era ovviamente possibilie in tempi di vacche grasse con i clienti a fare la fila per comprare i megayacht made in Itlay, ora non più.
    Sino ad ora anche gli yacht (parlo dei grossi, diciamo dai 70′ in su) di serie sono di fatto dei semicustom con un esborso di ore dilavorazione demenziale sull singola unità; o si ricentra la produzione ingegnerizzando al massimo il prodotto per cercare dimantenere gli assemblaggi in Italia o tanto vale andare a fare i superyacht in Turchia, in Venezuela o in Cina, dovunque la manodopera costi meno che qui.
    Sergioooooo, a proposito di Beneteau e Monfalcone…ti ricorda mica qualcosa…

  4. Significa solo che il costo del lavoro e tasse è più grande in Slovenia che in Italia. La Slovenia è il paese più tassato al mondo (secondo dati ufficiali). Secondo punto: non bisogna dimenticare il ruolo della regione nell’attirare nuove iniziative.
    Ma vedendo che adesso in Italia sarà la caccia al proprietario di yacht nullatenente penso che vivranno di esportazione.