Sly Marine rileva marchio e asset di Sly Yachts |

sly 48

Di Sly Yachts ho seguito, qui sul VelaBlog, da sempre le alterne vicende. Per questo ora mi sembra cosa buona e giusta dare conto di questo comunicato stampa che mi è teste arrivato…

Sly Marine srl è una nuova azienda (Marzo 2010) costituita da importanti imprenditori e professionisti di diversi settori, accomunati dalla passione per la vela, per alcuni di loro già una importante professione, e dal desiderio di proporre qualcosa di nuovo al mercato

La società stà rilevando il marchio e i relativi asset di Sly Yachts: un cantiere che nel giro di pochi anni si è messo in mostra per il suo spirito innovativo realizzando un nuovo tipo di imbarcazione, capace di unire l’emozione della velocità al comfort puro della crociera, con un occhio di riguardo al design.

A guidare la nuova azienda, i nuovi soci hanno scelto l’Ing. Paolo Francia, nome noto nel settore nautico grazie alla propria esperienza come top manager nei più importanti cantieri nautici italiani: Ferretti Group, Riva, Wally e Perini.

La mission di Sly Marine, è quella continuare, apportando tutta una serie di nuove competenze e nuove professionalità il lavoro cominciato da Sly Yachts nel 2006.

Sviluppo di nuove idee, innovazione tecnologia, nuovi processi costruttivi e di qualità porteranno notevoli miglioramenti al già affermato prodotto Sly.

Al prossimo Salone di Genova, Sly Marine presenterà Sly 48, una concept boat capostipite di una nuova filosofia progettuale che mette il cantiere nautico al servizio delle diverse esigenze dell’armatore. Non più “una” barca, ma una soluzione su misura per chi ama correre sulle onde o per chi vuole trascorrere una crociera in famiglia.

Il sito www.sly-yachts.it

7 Responses to “Sly Marine rileva marchio e asset di Sly Yachts”

  1. “..stà rilevando il marchio e i relativi asset di Sly Yachts…”
    Peccato nel comunicato non si parli dei dipendenti, e si lasci, speriamo erroneamente, l’impressione che l’operazione abbia più elementi finanziari che industriali.
    Ma non è il caso di pensar male…giusto?

  2. Non lo so Eugenio, aspetto di saperne di più per giudicare.

  3. magari, dico magari, già da prima slyacht si avvaleva di terzisti, come fanno molti cantieri, e non aveva dipendenti diretti se non ufficio tecnico e amministrazione; magari i terzisti nel frattempo stanno facendo altre barche, magari…
    anyway sono contento che si stiano risollevando.

  4. Sì, naturalmente sono contento anche io. Tra l’altro è uno dei pochi marchi che pare stia dando spazio a giovani designer, per esempio.

  5. speriamo bene! non amo particolarmente gli Sly, fragilino e troppo invelato il 47, decisamente poco aggraziato e penalizzato in ORC il 42, mai visto in giro il 53…peccato perché le premesse di questo cantiere erano ottime ma oggi chi spende cifre importanti su una barca vuole un progettista di grido (perché non chiamare Juan K. a proposito?) una tecnologia costruttiva affidabile e già collaudata con successo e quel tocco glamour/hi-tech che non guasta mai! riuscire a mixare tutto ciò senza richiedere cifre folli è un impresa a dir poco ardua, in bocca al lupo!

  6. e vero deidipendenti non si parla visto che hanno dato anima e sudore per quelle barche per poi essere lasciati a casa.tanti dubbi sulla scelta della a.d.

  7. cerano dei bravi falegnami dei bravi impiantisti edue giovani verniciatori davvero in gamba sono sicuro che per le loro competenze avranno trovato gia impiego