Il motore ibrido secondo Beneteau |

Al salone di Parigi Beneteau e ZF Marine Arco lanciano la loro “visione” di motore ibrido. Il sistema è già stato testato su due Oceanis 46.

Un motore a scoppio, uno elettrico e batterie al litio, questi gli elementi che compongono il primo sistema di motorizzazione ibrida a rigenerazione che (secondo Beneteau) garantisce un’autonomia di produzione di energia elettrica mai vista sino ad ora e una riduzione di consumi di carburante almeno del 50%.

All’accensione e fino a 5 nodi di velocità (anche in marcia indietro) il motore funziona in modalità elettrica (con un’autonomia di tre ore). Mentre per le lunghe navigazioni si attiva il sistema di ricarica che permette di utilizzare tutte le apparecchiature di bordo senza bisogno di un gruppo elettrogeno (generatore), questo è anche normale, volendo.

Quando si è all’ancora gli apparati di bordo elettrici possono funzionare per tre giorni senza alcuna ricarica, grazie all’utilizzo delle batterie al litio.

In navigazione, a partire da 5 nodi di velocità una specifica elica pivotante (pod), come una comune dinamo, ricarica le batterie al litio. Il sistema è studiato idrodinamicamente per non fare troppo attrito durante la navigazione a vela.

La ricarica, assicurano i tecnici Beneteau, è molto efficace e rapida. Il segreto di un immagazzinamento così efficace dell’energia prodotta starebbe nell’uso delle batterie al litio. La cui efficienza è enormemente superiore alle comuni batterie ed il loro peso è infinitamente inferiore. Inoltre non soffrono degli inconvenienti di quelle tradizionali, tipo l’effetto memoria.

Il sistema di ricarica delle batterie è comandato dal BMS (Battery Management System) che controlla lo stato, la temperatura e comanda automaticamente la loro ricarica. Tutto il sistema ibrido è comandato attraverso uno schermo dove lo skipper sceglie tra la posizione 0 (sistema disattivato), la posizione 1 che permette di attivare tutto l’equipaggiamento elettrico e la posizione 2 che attiva il sistema ibrido.

La Beneteau lavora da tempo a questo progetto, oltre alla ZF Marine Arco, che ha sviluppato il motore ibrido in Italia, anche della Volkswagen Marine con il suo motore diesel TDI da 75 cv e della americana Valence Technology che ha fabbricato le batterie al litio.

Per ora il cantiere francese pensa che l’uso di questo sistema possa essere valido per monoscafi di lunghezza superiore ai 40 piedi e ha intenzione di metterlo sul mercato, a disposizione di tutti i cantieri che ne faranno richiesta.

Per quel che riguarda il prezzo il sistema ibrido a rigenerazione dovrebbe avere un costo del 10/15% superiore a quello tradizionale.

Via www.giornaledellavela.com

No Responses to “Il motore ibrido secondo Beneteau”

  1. l’idea non è male ma servono più dettagli tecnici per capire davvero se è una cosa che funziona o se i numeri letti qui sono campati per aria.
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    per spingere a 5 nodi un 43 piedi servono grossomodo 10kW, ammesso che un motore elettrico da 10 kW sia alimentato a 48V (se non di più) devono arrivare al motore qualcosa come 200 ampere.
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    le batterie al litio fin ora in commercio per uso nautico sono da 24 V e 160Ah con una profondità di scarica dell’80% che porta gli ampere utilizzabili a poco più di 120.
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    considerato poi che il fattore di scarica è consigliato tra 0,3C e 0,4C abbiamo che ogni batteria può erogare circa 50-60Ah per arrivare alle 200 richieste servono 8 (otto!) batterie con 4 rami in parallelo di due batterie ciascuno, e comunque ancora non si arriva a 3 ore piene di autonomia…
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    le suddette batterie costano dai 6 ai 7 mila eurini l’una , mettiamo che beneteau riesca a strapparle alla metà del prezzo… siamo sicuri che convenga rispetto ad un diesel da 20 cavalli?
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    poi magari mi sbaglio e loro hanno batterie al litio da 96 volt e 250 Ah che costano 300 euro e pesano 3 chili ma mi sembra poco verosimile.

  2. anche a me la quotazione del sistema ibrido a 10-15% in più di un diesel tradizionale ha fatto sollevare un sopracciglio; ad occhiometro avrei detto che tutto il bailamme che devi mettere su (batterie al litio, motore elettrico, motore diesel , cablaggi, sistemi di gestione) può costare il 15% si , ma DELLA BARCA !!!

  3. Credo che se il cantiere più grosso di tutti ha aspettato fino ad oggi prima di esporsi in questo campo una ragione ci deve pur essere. Valuteremo meglio quando avremo maggiori dettagli.

  4. ragione: marketing.
    Marcare le differenze con i competitors in un momento di crisi del mercato, laddove le barche dei maggiori cantieri si somigliano sempre più, puntando sull’aspetto della salvaguardia ambientale, trovo che sia una ottima strategia.
    Piuttosto mi sarei aspettato un sistema integrato che comprendesse anche generazione eolica e fotovoltaica integrata già in fase di prgettazione sulla barca, oltre all’utilizzo del motore elettrico come dinamo, che è nella natura stessa del motore.

  5. crispilo:

    pare che sia un sistema ad alto voltaggio (540 V o giù di lì), generatore eolico e pannellino solare possono poco per integrare i consumi di un motore da 35 kW con un pacco di batterie che va da 20 a 70 kWh (questi sono i pochi dati che ho recuperato…)

    dove mettano 70kWh di batterie non riesco proprio a immaginarmelo, ma soprattutto non OSO immaginare cosa gli costi! °_°’

  6. 540 V !!!!!
    ommamma…
    io ero rimasto ai 96V dei motori più grossi della Asmo Marine,ma sono piccoletti (17kW)
    del resto sei obbligato, con voltaggi più bassi dovresti andare ad amperaggi folli.
    In effetti hai ragione, in questi casi con eolico e fotovoltaico ci fai poco; poco ma per tempi lunghi, e su un 46 se lo progetti “intorno” ai sistemi di generazione energetica, invece che appicicarceli sopra a barca già fatta, qualcosa ci cavi fuori…

  7. hehe i conti che ho fatto nel primo commento derivano proprio da un progetto che ho in mente per mettere un motore ASMO (un 13 kW a 72 V), per questo non mi capacitavo di come facessero.

    cmq non è escluso che lo facciano in fuuro di integrare bene tutto, questo 46 piedi è un prototipo che hanno fatto modificando ua barca del 2006.

    se parti da zero allora metti anche le batterie in zavorra e ottimizzi le appendici, spero davvero che ne esca qualcosa di buono!

  8. eh, credo che la strada sia quella: motore elettrico con funzione di generatore, batterie in sentina in funzione di zavorra, superfici fotovoltaiche disegnate in sede di progetto (il sogno : albero alare con superfici fotovoltaiche…), e lavorare allo stesso tempo anche sul contenimento dei consumi (led su ogni tipo di illuminazione, aumento della luminosità degli interni, minori necessità di condizionamento/riscaldamento, etc etc.)