Io non mi chiamo Briatore |

Mi permetto di fare copia/incolla di una lettera aperta Di Maurizio Anzillotti, Direttore Responsabile di SoloVela, a chi mette a punto i parametri per il nuovo redditometro.

Caro funzionario dell’agenzia delle entrate che stai mettendo a punto i parametri per il nuovo redditometro, ti prego, quando farai i conti per stabilire i moltiplicatori da applicare per il possesso di una barca, non ti far ingannare dalle luci sfavillanti dei cataloghi dei grandi marina privati dove si vedono solo megayacht stile Briatore. Non pensare che tutte i marina costino come Porto Lotti o Marina Genova Aeroporto, noi, le nostre barche le teniamo altrove.

Tu lo sai, noi italiani siamo campioni nell’arte dell’arrangiarsi e da noi mai nulla è come sembra. I prezzi che vedi in quei listini sono lontani dalla realtà della maggior parte di noi. Caro funzionario, ti prego, nella tua lista, vicino al Marina di Varazze, metti anche il molo della lega navale di Trani, il cantierino di Fiumara Grande, il rimessaggio di Bocca di Magra, la darsenetta nella laguna veneta. Se ti dimenticherai di farlo e mi chiederai di dichiarare 100.000 euro per la mia barchetta da dieci metri, io dovrò venderla e rinunciare a navigare e tu non otterrai nulla. Quei soldi non li guadagno e quindi non li dichiaro anche se questo mi imporrà di rinunciare al mio sogno di andare per mare.

Caro funzionario, quando prenderai in analisi i prezzi delle barche, ti prego, rimani con i piedi per terra. Tutte quelle storie sulle barche milionarie sono frutto di leggende metropolitane tirate su da persone che una barca non l’hanno mai vista e ci immaginano tutti noi velisti a bordo di quella decina di abbaglianti megayacht che si vedono in ogni porto.

La mia realtà è molto diversa. Io ho comprato la barca con un leasing che pago poche centinaia di euro al mese. Non vado al ristorante del grande chef e non faccio il mega viaggio estivo in hotel di lusso, se devo spendere cento euro lo faccio per comprarmi la cima nuova dopo aver attentamente valutato i diversi prezzi.

Dai retta a me, per ogni Briatore, in Italia ci sono cento appassionati come me che la barca se la sudano, perciò quando stabilirai il tuo moltiplicatore pensa che stai rischiando di privare del loro amato hobby migliaia di persone per le quali la vela è una passione. È vero, non siamo poveri, se la barca l’abbiamo è perchè lavoriamo e guadagnamo, ma non siamo neanche armatori di superyacht.

Caro funzionario, ti prego, credimi, avere un 28 piedi, piuttosto che un 12 metri, non è indicativo della capacità di evasione, ma solo di quella di sapersi arrangiare. Se proprio vuoi andarci pesante, fallo con quelli più grossi, ma lascia in pace me che per far fare l’antivegetativa alla mia bella, chiedo sei preventivi e tratto per due giorni sul prezzo più basso.

Ci sono molti modi di andare in barca, non fare di tutta l’erba un fascio, informati, chiedi, vieni a vistare i nostri porti, non ti limitare, come hai già fatto in passato a leggere sterili rapporti redatti al chiuso di qualche ufficio, spesso, da chi soffre il mal di mare.

Dai la caccia agli evasori, stanali, puniscili, mettili alla berlina, ma lascia in pace chi lavora, guadagna, paga le tasse e ha la disgrazia di essere innamorato del mare.

Maurizio Anzillotti

Via | www.solovela.net

One Response to “Io non mi chiamo Briatore”

  1. Applaudo e mi accodo al Sig. Direttore Maurizio Anzillotti: Caro funzionario non fare anche te come me, che pensavo che per andare a vela ci volessero milioni….prorpio indottrinato da voi esattori del fisco che facevate passare alla gente comune che barca è uguale a miliardario evasore!
    Il mio “veliero” l’ho pagato 1.160,00 euro, copreso carrello, ed ha 40 anni, e veleggio come un lupo di mare!!!!!
    Giovanni